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Legge regionale per la radioprotezione dal radon

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Nelle scorse settimane è stata pubblicata sul BURC la legge regionale, che consente il controllo sul gas radon. Promotori della e firmatari della legge, sono i consiglieri che operano nella Sanità, Flora Beneduce ed Ermanno Russo.

La legge della Regione Campania 13/2019 prevede che il limite dei livelli di concentrazione media annua si abbassi a 200 Bq/m3, nonostante la Direttiva Euratom la fissi a 300 Bq/m3. Il Piano sul Radon prevede l’assistenza tecnico-scientifica dell’Istituto Superiore di Sanità e di altri Enti pubblici di ricerca. Particolare attenzione è stata prestata ai controlli periodici e monitoraggi in scuole ed asili nido, ma anche delle strutture private come terme e alberghi.

“La legge regionale sulla riduzione dalle esposizioni alla radioattività naturale derivante dal gas radon in ambiente confinato chiuso è stata pubblicata sull’edizione del BURC dello scorso 15 luglio – dichiarano Beneduce e Russo, sulla legge votata all’unanimità dall’assemblea campana nella seduta dello scorso 25 giugno – Da quel giorno scattano i termini perché la Giunta regionale predisponga il Piano sul radon della Campania ed entro due anni lo adotti. Ci auguriamo che ciò accada nel più breve tempo e che in queste ore a Palazzo Santa Lucia stiano già lavorando per dotare il nostro territorio di uno strumento di grande importanza per l’ambiente e la salute pubblica”. La norma prevede all’articolo 2 che il governo regionale predisponga il Piano con il supporto tecnico-scientifico dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPAC) e delle Aziende Sanitarie Locali (ASL), avvalendosi anche dell’eventuale collaborazione dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e di ulteriori enti di ricerca pubblici competenti in materia. Un passaggio che va fatto al più presto”, – sottolineano gli esponenti azzurri – “Il gas radon è la seconda causa di cancro al polmone dopo il fumo da sigaretta. Gli ultimi dati dell’Istituto Superiore di Sanità attribuiscono a questo fenomeno un’incidenza pari al 10 per cento dei circa 41.500 nuovi casi di carcinoma polmonare che si registrano ogni anno in Italia. Eppure la pericolosità di questo gas resta sconosciuta ai più. Occorre che la Giunta regionale faccia la sua parte per mettere intorno al tavolo le competenze giuste e funzionali alla predisposizione del Piano Regionale Radon”, concludono.

Il valore medio italiano del radon indoor è infatti 70 Bq/m3 a fronte del valore medio Regionale di circa 400 Bq/m3. Il dato sopra evidenziato si riferisce alle misure eseguite da noi direttamente o da ns. clienti(*) negli ultimi 10 anni; si tratta in totale di 13559 rilievi eseguiti nelle 5 province come risulta più chiaro dal grafico seguente.

Gli esercenti di attività aperte al Pubblico, devono quindi provvedere, ai sensi della nuova Legge, entro e non oltre novanta giorni dalla data di entrata in vigore (16/07/2019), ad avviare le misurazioni sul livello di concentrazione di attività del gas radon da svolgere su base annuale mediante due integrazioni semestrali.

La Legge Regionale 8 Luglio 2019 n.13  “Norme in materia di riduzione dalle esposizioni alla radioattività naturale derivante dal gas radon in ambiente confinato chiuso”, prescrive la misura di radon, su tutto il territorio regionale, per tutti i luoghi accessibili al pubblico e per gli edifici strategici tra cui quelli destinati all’istruzione. 

Le scadenze previste dalla L.R. 13/19:

Per gli edifici strategici di cui al D.M. 14.01.2008 e destinati all’istruzione, compresi gli asili nido e le scuole materne, il livello limite di riferimento per concentrazione di attività di gas radon in ambiente chiuso, e in tutti i locali dell’immobile interessato, non può superare i 300 Bq/m3, misurato con strumentazione passiva e/o attiva.
Per gli interrati, seminterrati e locali a piano terra degli edifici diversi da quelli sopra specificati, e aperti al pubblico, con esclusione dei residenziali e dei vani tecnici isolati al servizio di impianti a rete, il livello limite di riferimento per concentrazione di attività di gas radon in ambiente chiuso non può superare i 300 Bq/m3, misurato con strumentazione passiva e/o attiva. 
 
La misura può essere effettuata con strumentazione passiva tramite rivelatori a tracce nucleari. Per procedere al monitoraggio, sarà necessario estrarre i dispositivi dal plico di spedizione e posizionarli ad una altezza compresa fra circa 1 e 3 m, in un’area lontana dalle fonti di calore e di ricambio d’aria.
La misura verrà determinata come valore medio di concentrazione su un periodo annuale suddiviso in due semestri primaverile-estivo e autunnale-invernale.
Al termine delle attività di misura dovrà essere predisposta una relazione tecnica da inviare entro un mese dalla conclusione del rilevamento al comune interessato.
In caso di mancata trasmissione del Rapporto di Misura entro diciotto mesi dalla data di entrata in vigore della legge Regionale, il Comune provvede a intimare con ordinanza la trasmissione delle misurazioni svolte, concedendo un termine non superiore a trenta giorni, la cui eventuale e infruttuosa scadenza comporta la sospensione per dettato di legge della certificazione di agibilità.

Per info sulla ns. attività di rilievo radon, compilare il modulo info.

Approfondimenti sul radon.

Misure di radon e radiazioni ionizzanti

[* fonte: radon.it]

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