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Ecomafie: Irpinia capitale della cemento connection

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Pubblicato il Rapporto di Legambiente 2015. Aumentano reati per rifiuti e cemento.

Campania seconda alla Puglia. Ma Avellino si rivela incrocio di politica e malaffare, appalti truccati e abusi edilizi.

Buonomo: "per fortuna ora c'è la legge sugli ecoreati".

Avellino. Il giro di affari delle Ecomafie non si ferma: nel 2014 cresce ancora e raggiunge i 22 miliardi di euro, con un incremento di 7 miliardi rispetto all'anno precedente.

Nello stesso anno i reati accertati sono stati quasi 30mila, cioè circa 80 al giorno, 4 ogni ora. E' questa la fotografia sull'illegalità ambientale scattata dal nuovo rapporto Ecomafia di Legambiente. Nel report si segnala in generale un aumento delle infrazioni nel settore dei rifiuti (+26%) e del cemento (+4,3%).

E la Campania, a sorpresa non è più maglia nera in Italia, scavalcata da Puglia e Sicilia. Nella nostra regione si sono registrati 3.725 reati ambientali, 37 arresti, 3.636 persone denunciate e arrestate e 1.202 sequestri.

In controtendenza rispetto agli altri anni si registra dunque un calo dei reati in Campania, misurabile nell’ordine del 21% circa, in particolare nella provincia di Napoli, dove la riduzione è stata del 36%, forse anche grazie al decreto sulla terra dei fuochi.

Ma le notizie che arrivano dal Rapporto di legambiente sono tutt'altro che rassicuranti. La sorpresa arriva dal settore dell'edilizia. La Campania si conferma la regione più sfregiata dal mattone selvaggio con 835 infrazioni, il 14,5% sul totale, con 1.020 persone denunciate, tre arresti e 260 sequestri. Ed è la Provincia di Avellino a conquistare la maglia nera nazionale con il più alto numero di reati, 257, subito dopo ci sono Napoli (238) e Salerno (220). Licenze edilizie fantasma, ordinanze di demolizione nascoste nei cassetti, piani regolatori e appalti truccati.

Secondo Legambiente l'Irpinia è la capitale dell'abusivismo dove l'intreccio tra politica e malaffare ha generato una vera e propria “cemento connection”. Una classifica anomala, che si legge all’incontrario e dove chi vince, ha sulla coscienza danni ambientali e urbanistici spaventosi, le responsabilità di un territorio che segna il passo per quanto riguarda lo sviluppo imprenditoriale.

Sul fronte dei rifiuti, dopo la Puglia, troviamo ancora la Campania con 896 reati, 1.070 denunce, 28 arresti e 402 sequestri.

La provincia di Napoli e’ seconda a livello nazionale dopo Bari . A livello regionale segue la Provincia di Salerno con 166 infrazioni, 185 persone denunciate e 71 sequestri, poi Caserta con 115 infrazioni, 125 persone denunciate e due persone arrestate con 77 sequestri.

Alto il numero di inchieste di traffico organizzato di rifiuti , ben 89 a partire dal 2002 con 424 ordinanze di custodia cautelare emesse e ben 160 aziende coinvolte con otto procure su scala regionale impegnate nelle indagini. Per Legambiente il rapporto Ecomafia 2015 riveste però un'importanza particolare, perché "dopo 21 anni di battaglie" è arrivata "la legge sugli ecoreati", che ha introdotto il delitto contro l'ambiente nel codice penale.

"Finalmente gli ecocriminali saranno costretti a pagare - fa sapere Michele Buonomo- la speranza è che quest'anno sia uno spartiacque, l'anno in cui le ecomafie e l'ecocriminalità cominceranno ad essere contrastati con gli strumenti repressivi adeguati".

[Fonte: ottopagine.it]

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