Rischio radon in casa e in luoghi di lavoro

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[Fonte: abitest.it]

Questo termine può richiamare subito alla mente il rischio da radioattività, in realtà abbiamo incluso in questo termine tutti i rischi che si manifestano con radiazioni, siano esse radiofrequenze, che radiazioni elettromagnetiche ed anche la radioattività propriamente detta (radiazioni alfa, beta e gamma).

Con lo sviluppo delle telecomunicazioni degli ultimi 100 anni ogni punto della terra è sottoposto a decine di migliaia di trasmissioni radio. A ciò va aggiunta la radioattività naturale, cioè proveniente dal cosmo, quella degli elementi naturali e artificiali che ci possono circondare e le onde elettromagnetiche, di natura ben diversa dalle precedenti, che sono originate solamente da apparecchi e infrastrutture create dall'uomo (ad esempio un forno a microonde o una linea ad alta tensione dell'Enel).
Il panorama dei rischi è piuttosto vasto ed articolato, per questo lo studio propone nel suo testing dell'abitazione i seguenti test:

Rischio Radioattività
Sembra incredibile ma conviviamo con la radioattività: dal Sole che è una grandissima centrale termonucleare ci arrivano costantemente raggi gamma, non pericolosi in quanto molto limitati (ma già in un viaggio aereo intercontinentale, con ridotta schermatura dell'atmosfera, la dose è molto più grande), i materiali da costruzione come marmi e tufi possono essere debolmente radioattivi, alcuni accessori di antiquariato possono avere pericolose cariche radioattive ed è bene conoscere questi rischi. Il massimo della pericolosità può essere rappresentato da alcuni minerali che incautamente conservati all'aria possono dare problemi se si inalano frammenti di loro polveri.
A partire dal 1986 vi è poi un costante moderato rischio che vengano introdotti in Europa occidentale legnami radioattivi provenienti dalle zone della Bielorussia che furono (e sono) contaminate dalla
 radioattività. I rischi riguardano soprattutto legnami di basso pregio (per esempio per uso cantieri edili) e i pallets per stufe ecologiche. I rischi maggiori deriverebbero dalla combustione di detti materiali radioattivi in quanto immetterebbero in atmosfera particelle di materiale radioattivo che può essere inalato con possibili danni, anche gravi. Il cesio 137, ad esempio, ha un tempo di dimezzamento del suo livello di radioattività di circa 30 anni e si mantiene pericoloso anche dopo eventuale combustione.
Lo studio prevede specifiche prove di ognuno di questi rischi, con misurazione con strumento sensibile su tutte le tipologie (raggi alfa, beta e gamma) da applicare secondo i casi.

Rischio Radon
Un discorso a parte, e qui il livello di rischio è più alto, merita il gas radon, questo è un gas naturale radioattivo che si sprigiona da qualsiasi punto del suolo terrestre; deriva dalla continua trasformazione di particelle di uranio che in ogni parte della crosta terrestre, nel corso di milioni di anni, dopo numerosi passaggi, diventano Radon, per poi trasformarsi in ulteriori diversi elementi, sino a diventare Piombo, nello stadio finale di stabilità. 
Per gli esseri viventi lo stadio più pericoloso è proprio quello in cui si trasforma in Radon, perchè se inalato può, durante la permanenza nel sistema respiratorio provocare un'azione mutogena sulle cellule che può quindi dare origine ad un tumore.
Il rischio maggiore lo corrono coloro che vivono o permangono per molte ore nei piani bassi degli edifici (soprattutto locali seminterrati o a
 contatto col terreno), in questi ambienti, se non opportunamente ventilati vi può essere una concentrazione pericolosa di Radon. 
Lo studio esegue uno screening veloce del radon con strumento specifico che effettua 48 misurazioni orarie, quindi con una durata di due giorni. Il risultato, tradotto in Becquerel/metro cubo viene confrontato con i limiti di legge pari a 200 Bq/m3 (case recenti, terminate dopo il febbraio 1990) o 400 Bq/m3 (case completate precedentemente il febbraio 1990). E' chiaro, riferendosi alla salute umana che il limite a cui fare riferimento è il primo, più restrittivo (negli USA è di 148 Bq/m3). Il secondo limite è stato previsto per rendere "accettabili" case storiche, abitazioni rurali ed altre situazioni tipiche dove è impensabile di ricostruire il fabbricato solo per l'eccesso di radon. Quindi il vero limite d radon per la salute umana che è considerato è di 200 Bq/m3  
Nel caso il valore sia significativo, e non necessariamente oltre il limite, vengono suggerite delle azioni correttive atte a mitigare la presenza del gas. 
Nei mesi invernali l'emissione di radon è più alta perchè il terreno più caldo sotto alla casa permette una più facile emissione rispetto a terreni circostanti molto freddi o ghiacciati. Di seguito un video esplicativo sull'argomento


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